
Si continua a morire, non importa quanti passi in avanti siano stati fatti per mettere a norma le aziende e tutelare i lavoratori. Si continua comunque a cadere sul lavoro.
Qual è l’anello debole nella nostra società? Cos’è che impedisce l’arrestarsi di queste tragedie?
Ciò che manca nel nostro Paese è la cultura in tema di sicurezza sul lavoro ed una maggiore sensibilità per la salute dei lavoratori stessi. Per far sì che le cose cambino deve prima cambiare la mentalità dentro e fuori le aziende; parlare di sicurezza non è solo una questione di obblighi legislativi, è prima di tutto un diritto dei lavoratori, dell’intera comunità, è una questione sociale.
Le chiamano morti bianche. Si riferiscono a tutti i caduti sul lavoro, persone che cadono e non si rialzano più. Giorgio De Rienzo nella sua rubrica Scioglilingua, del Corriere della Sera scriveva che l’espressione “Morte bianca è quella dovuta a un incidente mortale sul lavoro, causata dal mancato rispetto delle norme di sicurezza. L’uso dell’aggettivo “bianco” allude all’assenza di una mano direttamente responsabile dell’incidente”.
“La morte bianca” è anche una serie di minifiction della Rai, realizzata da Paolo Carrino (2008). Racconta 10 storie di incidenti e morti sul lavoro, storie realmente accadute con l’obiettivo di entrare nelle case degli italiani e raccontare in brevi e coinvolgenti filmati carichi emotivamente, uno dei problemi della nostra società. Un modo per far conoscere ai non addetti, quali sono i pericoli e i rischi presenti nei luoghi di lavoro e come spesso questi vengono sottovalutati sia dai lavoratori che dai loro superiori.
Queste storie raccontano di stragi senza senso, frutto dell’incoscienza, della superficialità e della mancanza di informazione, ma anche del risultato dell’indifferenza di chi detiene il potere e che vede nei lavoratori l’unico strumento per ottenere ricchezza.
Clicca qui per vedere le 10 storie de “La morte bianca”.